Il 18 marzo 2005 nella cattedrale del capoluogo pugliese, gremita di folla, Suor Elia di San Clemente è stata dichiarata beata.

Profilo biografico:

terzogenita dei coniugi Giuseppe Fracasso  Pasqua Cianci, la Serva di Dio nacque a Bari il 17 gennaio 1901 e, dopo quattro giorni, venne battezzata con il nome di Teodora, dallo zio Don Carlo Fracasso.

All’età di 4 o 5 anni la piccola Deodora affermò di avere visto in sogno una bella “Signora” che si aggirava tra filari di gigli fioriti, poi sparita all’improvviso n un fascio di luce, alla quale promise di farsi monaca da grande, dopo che la madre le aveva spiegato il possibile significato della visione.

Teodora, mandata all’asilo dalle suore Stimatine, proseguì gli studi sino alla terza classe elementare, nel corso del quale ricevette la Prima Comunione; in seguito frequentò il laboratorio di cucito e di ricamo presso lo stesso istituto.

Entrata  far parte della  “milizia angelica” di San Tommaso D’Aquino, riuniva periodicamente le amiche nella sua cameretta per fare meditazione e pregare insieme.

Durante gli anni difficili della guerra 1915-1918, trovò una infinità di occasioni per ampliare, oltre l’ambito familiare e delle conoscenze, il suo campo di apostolato, di catechesi e assistenza. Verso la fine del 1917 decise di rivolgersi per un consiglio al Padre Gesuita Sergio Di Gioia, il quale, divenuto suo nuovo confessore, decise di indirizzarla al Carmelo di San Giuseppe di via De Rossi a Bari.

Entrò in comunità l’8 Aprile 1920 e rivestì il Sacro Abito il 24 novembre dello stesso anno, assumendo il nome di Suor Elia di San Clemente. Il suo cammino sin dall’inizio non fu facile. Già nei primi mesi di noviziato aveva dovuto affrontare con grande spirito di fede non poche difficoltà. Il vero problema insorse qualche tempo dopo che la Madre Priora Angelica Lamberti, nella primavera del 1923, l’aveva nominata maestra di ricamo nell’educandato per giovanette annesso al Carmelo, del quale era direttrice Suor Colomba del SS. Sacramento dal carattere autoritario, severa e poco comprensiva, che dopo due anni la fece rimuovere dall’incarico, pur continuando ella a godere di grande stima da parte della Madre Priora.

Colpita nel gennaio del 1927 da una forte influenza che la debilitò molto, Suor Elia cominciò ad accusare frequenti mal di testa, di cui non si lamentava, senza prendere nessun medicinale.

Quando venne  visitata da più medici, venne diagnosticato una possibile meningite o encefalite e l’irreversibilità delle sue condizioni.

Suor Elia di San Clemente si spense il 25 Dicembre 1927. come aveva previsto fece il suo ingresso in Cielo in un giorno di festa: “morirò in un giorno di festa”.

A giovane carmelitana lasciò in tutti un nostalgico ricordo, ma anche un grande insegnamento: camminare con gioia verso il Paradiso perché quello è il “punto omega” di ogni credente.

Il miracolo a lei attributo e che a potuto permettere di proclamarla beata è avvenuto il 12 febbraio 2002: un uomo in coma profondo ottiene una guarigione completa, rapida e duratura con una inspiegabile assenza di esiti neuropsichici abitualmente presenti in simili casi.

La memoria della nuova beata sarà ricorrerà il 29 maggio.

 

In occasione della traslazione della salma di S.E. Mons.  Mariano Magrassi, dall’ abbazia di Noci (Ba) nella cattedrale della Odegitria, il ricordo e l’affetto comunitario si sono concretizzati nella preghiera elevata al Signore per colui che ha benedetto e protetto i primi passi dell’Opera di Maria Vergine e Madre.