"Non avrai altri dei difronte a me" 

 


 

L’art. 2110 del Catechismo della Chiesa Cattolica ci insegna che:

Il primo comandamento vieta di onorare altri dei,all’infuori dell’unico Signore che si è rivelato al suo popolo.  Proibisce la superstizione e l’irreligione.

Se noi riconosciamo infatti che egli è Dio, e cioè eterno, immutabile,  ne riconosciamo la sua bontà, onnipotenza, i suoi benefici, come facciamo poi a non offrirgli tutta la nostra dedizione e donargli tutto il nostro amore? “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti” Gv 14,15

 

Art.2111.La Superstizione è la deviazione del sentimento religioso e delle pratiche che esso impone. Può anche presentarsi mascherata sotto il culto che rendiamo al vero Dio, per esempio, quando si attribuisce un’importanza in qualche misura magica a certe pratiche , peraltro legittime o necessarie. Attribuire alla sola materialità delle preghiere o dei segni sacramentali la loro efficacia, prescindendo dalle disposizione interiori che richiedono è cadere nella superstizione.

Non è la formula di preghiera o la posizione in cui si prega o l’oggetto sacro, a tenerci lontano dal male, a ottenerci le sospirate grazie ma è la disposizione del cuore a fare la volontà del Padre, la confidenza filiale, l’umiltà di riconoscerci fragili creature a far si che esprimiamo il vero culto a colui che si è rivelato dichiarandosi: Io sono il Signore tuo Dio  (Es 20,2).

La superstizione trova la sua massima espressione nell’idolatria, che consiste nel divinizzare ciò che non è Dio.

Art. 2113 C’è idolatria quando l’uomo onora e riverisce una creatura al posto di Dio, si tratti degli dei, o dei demoni (per esempio il satanismo), del potere, del piacere, della razza, degli antenati, dello Stato, del denaro ecc.

Potere, denaro  e piacere sono gli idoli principali dei nostri giorni, cose tutte però destinate a morire con l’uomo .Infelici coloro le cui speranze sono in cose morte e che dichiarono dei i lavori di mani d’uomo(Sap 13,10)

Il desiderio o piacere di possedere il tempo nelle mani spinge l’uomo a rivolgersi a forme di divinazione che li svelino l’avvenire ( ricorso a Satana, evocazione dei morti,chiromanzia, oroscopi, vegenza) tutte cose in contraddizione con l’onore e il rispetto, che dobbiamo solo a Dio.

Il desiderio o piacere di ottenere un potere soprannaturale sul prossimo spinge l’uomo a rivolgersi a pratiche di magie e di stregoneria.

 

Oh! Se sapessimo farci piccoli e abbandonaci alle parole del Signore che ci dicono “Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero , non si allontanerebbe da te il mio affetto”( Is 54,10) comprenderemo che il comandamento di adorare il solo Signore semplifica l’uomo e lo salva da una dispersione senza limiti.

A cura di Sr. Silvana