Clicca per l'immagine full size"Vieni Maria vieni a Scampia,
la nostra casa sia casa tua

 

 

 

 Così recita il ritornello di un canto del Gen Rosso che con i bambini della vela celeste abbiamo adattato alla zona in cui operiamo il nostro apostolato.

  Lunedì 4 giugno le varie parrocchie di Scampìa in Napoli, si sono ritrovate nel celebre Santuario di Pompei per la conclusione del mese mariano.

A chi rivolgerci, del resto, per impetrare Grazia per un quartiere così dominato da tentacoli di morte se non alla Regina delle Vittorie?

  Agli angeli neri, invischiati nella malavita e distributori di dosi mortali, hanno fatto da contro altare  le centinaia di sentinelle di speranza presenti in quel quartiere e da Lei riunite in quel giorno  nella celebre basilica mariana.

  A conclusione della recita del S.Rosario meditato alla presenza di Gesù Eucaristia e sotto lo sguardo di Maria viva più che mai in quella notissima immagine che la rappresenta, il vescovo di Pompei nei suoi saluti ha ringraziato i sacerdoti per l’arduo compito che svolgono lì a Scampìa e ha invitato alla recita del S.Rosario come arma di salvezza in questa battaglia che ci si trova ad affrontare.

Catechismo ai bambini delle Vele

 
  La S. Messa a seguire è stata concelebrata dai vari parroci e dal nostro Padre Giuseppe  che ha tenuto l’ omelia. Prendendo spunto dalle opere di misericordia compiute da Tobia nella prima lettura, quale la sepoltura dei morti, Padre Giuseppe ha ben evidenziato come l’opera di misericordia più grande sia quella di impedire l’affermarsi di una cultura di morte in cui tutti oggi, in maniera più o meno consapevole, siamo immersi. Siamo chiamati a vivere e a proclamare la resurrezione di Cristo. Gesù non è un cadavere come le centinaia di vittime della camorra e della droga nella zona di Scampìa-Secondigliano. Nello spirito del Risorto siamo chiamati ad impedire la morte e la mistificazione dei valori da parte di certe istituzioni.

 

In collegamento col brano del Vangelo in cui il re invia i suoi messaggeri ed in seguito il figlio suo a cui i perfidi vignaioli rispondono uccidendo l’erede per ottenere l’eredità, padre Giuseppe ha sottolineato come ancora oggi, con un’etica laica che si fa religione, si voglia defraudare la gloriosa e plurimillenaria storia ed impegno ecclesiale nel campo della solidarietà (ospedali, orfanotrofi, impegno verso i bisognosi ecc.). Siamo, quindi, tutti invitati, consacrati e laici, a questo impegno di “opposizione”. L’omelia si è conclusa con un appello alle mamme coraggio di Scampìa, donne forti trafitte dalla stessa spada immersa nel cuore di Maria ai piedi della croce, veri e propri “parafulmini” in quel quartiere così caratterizzato dalla sofferenza.

  Se è vero,quindi, come affermava il poeta inglese John Donne che “ogni morte di uomo mi diminuisce perciò non chiederti per chi suona la campana, essa suona anche per te” , non rimaniamo indifferenti al dilagare della cultura di morte ed uniamoci tutti nella comune intercessione per una zona segnata, è vero, dal degrado e dal sangue, ma anche tanto cara al progetto di salvezza che il Cuore Immacolato di Maria ha sull’intera umanità.

 

                                                                                                                                                                                                           Gabry

Apostolato alle vele nel quartiere di Scampia sin dal 1994