Comunità di Sant'Egidio - Napoli 2007 - Per un mondo senza violenza - Religioni e Culture in dialogo"Soffierà, soffierà

IL VENTO FORTE DELLA VITA….”

 21 OTTOBRE 2007 ORE 10.00: piove a dirotto e c’ è un vento gelido in piazza Plebiscito. Lo sfondo è inusuale: la Napoli di “O’ Sole mio” si ritrova con il Vesuvio innevato e sembra più ricalcare uno scenario nordico che non la propria identità di “paese d’o sol’ e d’o mar’”. L’evento climatico sembra essere metafora di una città che si sente come esposta alle intemperie, smarrita e spesso priva di prospettive. Si dice, però che quando il Vesuvio è innevato, a Napoli possa accadere l’impossibile. La città delle contraddizioni e degli eccessi è infatti diventata in quei giorni capitale della pace e del dialogo, ospite  dell’incontro  mondiale “Per  un mondo senza violenza ; religioni e culture in dialogo” organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio e soprattutto braccia che hanno accolto il Santo Padre in visita pastorale. Eravamo presenti anche noi quella mattina. Andando “oltre” i nostri denti che battevano dal freddo ed i nostri vestiti inzuppati d’acqua, tanto che in alcuni momenti ci è sembrato di vivere l’evento più sotto l’insegna dell’ “espiazione collettiva”che della “festa”, ebbene, quelle raffiche di  vento sferzante, come ha ben sottolineato il cardinal Sepe, “non sono state un’inopportuna causalità, ma quasi a sottolineare il segno dei tempi, di un tempo nuovo, hanno ricordato a noi tutti, a quanti descrivono una Napoli ripiegata su se stessa, che il vento, lo Spirito di Dio, soffia dove vuole e nessuno sa da dove viene e dove va…”.  Quel vento probabilmente rimanda ad un altro vento, quello dello Spirito, foriero di una nuova primavera per la Chiesa di Napoli. Ma lo Spirito non è solo vento, è anche fuoco…e le parole del Santo Padre hanno riscaldato i nostri cuori con il calore della SPERANZA. “L’AMORE  Può vincere la violenza” ha detto il papa rispondendo al saluto del cardinale, il quale ha sottolineato che la “Chiesa non si stanca di affermare che la violenza è sempre un’offesa a Dio ed un intollerabile sopruso nei confronti dell’altro. Napoli vuole guardare avanti e credere in se stessa” ed ha concluso con “A Maronna t’accumpagni” ,divenuto l’augurio proverbiale che l’arcivescovo rivolge spesso ai fedeli e soprattutto ai giovani.

 Nella sua omelia il Papa ha calato le letture del giorno nella realtà complessa di Napoli. E’ partito dal tema principale della Parola di Dio “la necessità di pregare senza stancarsi”, un messaggio da lui definito “controcorrente”. “La forza che in silenzio e senza clamori cambia il mondo e lo trasforma nel Regno di Dio è la FEDE- ed espressione della fede è la PREGHIERA . Quando la fede si colma d’amore per Dio …, la preghiera si fa perseverante , insistente , diventa un gemito dello spirito , un grido dell’anima che penetra il cuore di Dio. In tal modo LA PREGHIERA DIVIENE LA PIU’ GRANDE FORZA DI TRASFORMAZIONE DEL MONDO …OCCORRE RAFFORZARE LA SPERANZA CHE SI FONDA SULLA FEDE E SI ESPRIMA IN UNA PREGHIERA INSTANCABILE”. Dio può cambiare le situazioni solo tramite la nostra conversione.  Ed essa inizia con il grido dell’anima che implora perdono e salvezza. E’ bello come il pontefice abbia sottolineato che la preghiera non è “inerzia” o “intimismo consolatorio” , ma come la preghiera di Gesù nell’orto “abbia il carattere della lotta perché si schiera al fianco del Signore per combattere l’ingiustizia e vincere il male col bene…. Dio ha bisogno delle braccia levate di Mosè , di quelle spalancate sulla croce dal suo Figlio, ma ha bisogno di altre braccia e cuori che continuino ad offrirsi con il suo stesso amore”.

  Quindi il vero rinnovamento non è tanto di carattere politico , o meglio, quello politico parte da un rinnovamento  di carattere spirituale, dalla formazione delle coscienze. Dobbiamo cambiare la nostra mentalità per arginare la violenza. Benedetto ci ha consegnato un mandato non facile: “Napoli ha bisogno di credenti che ripongano piena fiducia in Dio e con il suo aiuto si impegnino a diffondere nella società i valori del Vangelo”. Ci ha invitato alla SPERANZA “questo seme che  a Napoli c’è ed agisce malgrado i problemi e le difficoltà”. In un’epoca di sfiducia nel futuro, il papa ci ha ricordato che la realtà che ci circonda può essere cambiata e modificata solo se ciascuno di noi si impegna a farlo.

 Ciascuno di noi faccia proprio il suo invito alla conversione. Rafforziamo la nostra fiducia nella grande potenza della preghiera unica ARMA DEI POVERI DI SPIRITO, e dove la violenza tende a farsi mentalità diffusa, nella nostra quotidianità  dove prospera l’illegalità, non alziamo bandiera bianca in segno di resa, di ripiegamento e di avvilimento, ma continuiamo a diffondere semi di pace e di speranza vivendo pienamente quelle Beatitudini, magna carta di noi cristiani e consacrati.

 

A MARONNA C’ ACCUMPAGNI!!!

                                                     Sorella Gabriella