Descrizione: http://2.bp.blogspot.com/-rrGuCVcc5fk/T9uzGX-y7VI/AAAAAAAAGuk/2kfvA0BumGs/s320/Sacro+Cuore+2.jpg Le vie di Dio sono le vie del dono della vita, del dono di Sé alle Sue creature, sono vie  diverse da quelle che l’umanità usa attraversare normalmente, sono vie dell’umiltà, della pace, dell’amore, del perdono, della misericordia, sono perfettamente vie a centottanta gradi diverse da quelle che noi quotidianamente pratichiamo. Dal mattino fino alla sera siamo sollecitati ad attraversare vie che pongono il nostro io al posto di Dio. Le vie dell’uomo sono terrene, limacciose, fatte  di polvere, di fango, biodegradabili,  le vie del Signore le sovrastano, dobbiamo, per raggiungerle, elevarci dallo stadio animalesco, terracqueo a quello celeste, dobbiamo salire in alto, modellare, plasmare la nostra  materia, la nostra giornata. Le  vie del Signore sono vie spirituali, che sovrastano la materia, possono essere conosciute, volute e amate dall’intelligenza, dalla volontà e

dall’ affetto dell’uomo.

La materia è informe, è caos e lo Spirito, invece, fa di questo caos un cosmos, quindi una realtà ordinata, anzi, in Cristo Gesù diventa un Universo, cioè un vertere verso l’Unum.

Per percorrere le vie di Dio e salire in alto, dobbiamo lasciarci plasmare, dunque, dallo Spirito del Signore; il cammino appare faticoso, perché ci incamminiamo con la nostra umanità, appesantita da molti fardelli, dai desideri della carne che si oppongono a quelli dello Spirito, le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio.  Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è legge. Ora quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri. Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito, se ci lasciamo guidare dallo Spirito, con l’aiuto della Grazia, riusciremo ad arrivare in Alto.

 

Spesso non riuscendo a percorrere queste vie elevate, così distanti dalle nostre vie, come il cielo dalla terra, nasce in noi quella tristezza di non poter essere santi come Dio è santo. Maria Santissima, Porta del Cielo,  viene in nostro aiuto, molti Santi ne hanno fatto esperienza: P. Pio, S.Gerardo,  S. Bernardo, San Giovanni Bosco.

 Non è una cosa da niente prendere le vie del cielo: ci vuole potenza, è un po’ come succede per i missili, che per salire in alto richiedono, si dice, portanza per spiccare il volo. Quanta potenza ci vuole per elevarsi! Non bastano le ali, agitate dalla forza umana, ci vogliono le ali, agitate dalla forza  dello Spirito.

La via del Signore è distante dalla nostra, perché la via è Gesù Cristo, ma Egli, mite e umile, si è abbassato fino a noi, tanto ci ha amato da donare Se Stesso e alla fine della sua vita terrena ci ha donato il Suo Spirito, dopo averci donato la Madre Sua.

Maria Santissima e lo Spirito Santo possono darci i mezzi per elevarci e praticare le vie praticate da Gesù Cristo. La Madre e lo Spirito  ci sono stati donati per formarci e per trasformarci in Cristo Gesù.

Bisogna rinascere, passare cioè da essere creature ad essere figli di Dio. Gesù a Nicodemo, un fariseo, capo dei Giudei, che andò da Lui  di notte disse: “In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio”.  E Nicodemo gli domandò: “Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere? ”.  Gli rispose Gesù: “In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito (Gv 3,4-6).

La rinascita per acqua e Spirito sta proprio a dire che dobbiamo rinascere dal grembo materno della Chiesa, perché la Chiesa  ci rigenera  col Battesimo, ma bisogna rinascere anche e soprattutto dal grembo verginale di Maria Santissima,  simbolo e realtà della Chiesa. Dalla Chiesa e dallo Spirito noi riceviamo la formazione necessaria alla nostra materia, alla nostra natura umana per incamminarci nelle vie di Dio.

Solo se seguiamo Maria Santissima e ci lasciamo guidare dallo Spirito di Cristo che è Via, Verità, e Vita possiamo praticare le vie del Signore.

 La via del Signore è quella dell’umiltà, della mitezza: prendete esempio da Me, che sono mite e umile (Mt 11,29);  è quella del rinnegamento di sé: Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua (Lc 9,23); è quella del perdono e della riconciliazione: Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei”.  E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi. Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. Alzatosi allora Gesù le disse: “Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata? ”. Ed essa rispose: “Nessuno, Signore”. E Gesù le disse: “Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più” Gv 8,7-11), “Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte? ”. E Gesù rispose a Pietro: “Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette”( Mt 18,21-22)  e raccontò la parabola del servo spietato per far comprendere l’importanza del perdono: Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato. Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?  E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello” (Mt 18,32-35).

La via del Signore è quella della comunione, dell’unità:”E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me”(Gv 17,22- 23); “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui” (Gv 6,56-57).

La via del Signore è, in un’unica parola, la via dell’amore: Dio ci ha  amato per primo e ci ha tanto amati  da mandare il Suo unico figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. Gesù non ha disdegnato di offrire la sua vita per noi: nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi (Gv 15,13-15).

Descrizione: http://rete.comuni-italiani.it/foto/2012/wp-content/uploads/2012/08/106536-500x333.jpgCi ha chiamato amici, non servi, pur essendo il Signore! Saremo suoi amici, se seguiremo il Suo comandamento: amatevi gli uni gli altri, come io vi ho amati (Gv 15,12). Mettiamo in pratica il comandamento dell’amore, cerchiamo di coltivare l’amicizia in Dio tra noi, gli amici si confidano gioie e dolori, si aiutano gli uni gli altri,  e se ci sono degli screzi, si perdonano a vicenda, sono un cuor solo e un’anima sola. L’amicizia è un gioioso, luminoso ponte che l’anima mette nei confronti di un’altra anima, per cui diventano quasi un’anima sola. Prendiamo esempio da Gesù che mostra la Sua amicizia nei confronti di tutti coloro che confidano in Lui. Come è la Sua amicizia, come ci ha amati? Fino a morire per noi! È quello che dobbiamo imparare a fare anche noi: consumarci ogni giorno un tantino in più,  soffrire dentro di noi per amore dei fratelli, sarà per una incomprensione, per qualche parola pungente o di troppo, per qualche gesto di scortesia, di indifferenza, per amore di Gesù non stiamo  a contestare,   a rimbrottare,  a rompere il ponte dell’amicizia, come se l’altro non ci fosse più, non esistesse, quel ponte dell’amicizia su cui transita l’amore, l’amore cristiano, l’amore di Dio, l’amore dei fratelli  deve rimanere intatto. E questo amore non è che lo stesso Nostro Signore Gesù Cristo, che vuole prendere possesso dei cuori di coloro che si amano in Lui!

Non innalziamo muri tra noi e il nostro prossimo, cerchiamo di gettare piuttosto dei ponti tra i nostri cuori, di modo che possa transitare la Divina Amicizia, che è lo stesso Amore dello Spirito di Dio, attraverso le tre Divine Persone, e che si riallaccia in ciascuno di noi.

 

             (alcuni spunti di riflessione tratti dalla sbobinazione della meditazione di                

                                                  Padre Giuseppe, anno 2010)