Beati i misericordiosi

 

 

Domenica 3 Aprile (Domenica “in Albis”) abbiamo celebrato la “Festa della Misericordia”. A riguardo, Gesu’così si esprime con Santa Faustina Kowalska: “Io desidero che vi sia una festa della Misericordia: voglio che l’immagine che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia” (Diario p.26).

La scelta della prima domenica dopo Pasqua indica un forte legame tra il mistero pasquale della Redenzione e quello della Divina Misericordia. Questa festa costituisce un forte momento di Grazia per tutta l’umanità. “Desidero –ha detto Gesù -che la festa della Misericordia sia di riparo e rifugio per tutte le anime e specialmente per i poveri peccatori”(Diario p.267). L’importanza di questa festa si misura dalle straordinarie promesse che Gesu’ ha legato ad essa.”In quel giorno, chi si accosterà alla sorgente della vita (S.Confessione e S.Comunione)- ha detto Cristo- questi conseguirà la remissione totale delle colpe e delle pene” (Diario p.132). “In quel giorno sono aperte le viscere della Mia Misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia Misericordia. …Nessun’anima abbia paura di accostarsi a me, anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto”, “la festa della Misericordia è uscita dalle Mie viscere; desidero che venga celebrata solennemente la prima domenica dopo Pasqua. L’umanità non troverà pace finché non si rivolgerà alla sorgente della Mia Misericordia”.

E tu ci sei per partecipare alla FESTA DELLA MISERICORDIA, sei pronto ad aprire tutto il tuo cuore alla MISERICORDIA DEL TUO DIO, hai uno sguardo pronto a contemplare il SUO AMORE, oppure credi che questa gioia non sia per te e continui a rivoltarti contro la Festa del Perdono?

 In tal caso stai assumendo un atteggiamento simile a quello del FRATELLO MAGGIORE nella Parabola del “FIGLIOL PRODIGO”. Se ricordi, questi era pieno di rabbia e si rifiutò di entrare nella casa del padre, si era chiuso alla sua MISERICORDIA, se n’era privato perché si era privato della paternità:era furioso nei confronti del padre. Anche noi spesso siamo pieni di rancore verso alcune “azioni di Dio”, che sono sempre atti d’AMORE, DIVENTIAMO GIUDICI SPIETATI VERSO IL PADRE CELESTE E VERSO I NOSTRI FRATELLI. E’ questo il dramma del figlio maggiore della parabola.

 

Se ho un cuore che giudica mi manca la condizione basilare per ricevere LA MISERICORDIA DI DIO: SONO INCAPACE DI PERDONARE, ci provo con le labbra ma non con il cuore, le mie ferite riemergeranno in ogni circostanza, dando spesso vita a reazioni che la ragione non controlla. Ecco il grande prodigio che compie LA MISERICORDIA DI DIO quando interviene: MI GUARISCE DALLA IMPOSSIBILITA’ DI PERDONARE.

 

“SIATE MISERICORDIOSI COM’E’ MISERICORDIOSO IL VOSTRO PADRE CELESTE” è l’invito di Gesu’ nel discorso della montagna. CHI devo perdonare?

 Certamente chi mi ha fatto un torto e che diventa causa di sofferenza per me, chi mi ha invidiato, defraudato, calunniato, derubato, invidiato, chi mi ha usato ingiustizia nei miei confronti. Esiste, però, un perdono ancora più profondo, un perdono che è difficile offrire perché non ne siamo coscienti: E’ IL PERDONO VERSO SE STESSI. Ci sono avvenimenti nella nostra vita in cui crediamo di aver fallito o pensiamo addirittura che tutta la nostra vita sia un fallimento, ci induriamo in questo sguardo su noi stessi.

 

Tali ferite e attribuzioni negative verso l’immagine che abbiamo di noi stessi sono profonde e sedimentate nella nostra coscienza e sono causa di molte depressioni; la depressione, spesso ha il proprio perno nel senso di colpa, è rabbia scaricata contro se stessi.

Spesso dopo aver deposto le nostre colpe ai piedi del sacerdote e nel cuore di Cristo, non usciamo dal sacramento della Riconciliazione con la pace nel cuore. Erroneamente pensiamo “Allora Dio non mi ha perdonato!”; Dio, invece, ti ha già perdonato, sei tu che non perdoni te stesso! Il perdono verso se stessi é un grande atto da figli di Dio perché si radica nella FIDUCIA NELLA MISERICORDIA DEL PADRE

 Non amiamoci con il nostro amore, ma con l’Amore di Dio per noi!

 Ma vi è ancora una forma di perdono da donare: è IL PERDONO VERSO DIO. Ci sono circostanze buie e difficili che molti di noi possono aver vissuto nella vita: la perdita di una persona cara o la morte di un figlio, per esempio, possono portare un genitore a nutrire una sorda rivolta verso Dio, dimenticando che Dio è solo Amore.

 

 DIO CI INVITA AD ESSERE MISERICORDIOSI. La risposta del padre alla ribellione del figlio è: “Tu sei sempre con me, malgrado il tuo cuore geloso, ribelle, pronto a giudicare, a rinchiudere l’altro nel suo peccato!”

Il padre spera sempre che il figlio maggiore entri alla festa per ricevere vita e donarla. Il padre va a prendere il figlio maggiore che non vuole entrare alla festa del figlio minore ed è come se gli dicesse: “Scegli di entrare nella casa del padre, rinuncia al tuo cuore ribelle e rivesti un cuore di figlio. Scegli la vita, perché vuoi rimanere fuori? Perché scegli la morte?”.

In questo istante il Signore pone proprio a te queste domande. Là dove rifiuti ancora di diventare strumento di Misericordia invoca lo Spirito Santo. Lo Spirito è l’Amore, è il balsamo di Dio che viene a sanare tutte le tue malattie: fisiche, mentali, spirituali. La Misericordia può tutto: puo’ trasfomare il tuo cuore di figlio  maggiore in un cuore di figlio che ama. Ricorda ciò che il padre ha detto al figlio maggiore: “Tu sei sempre con me”. Tu che hai deciso di allontanarti dalla tua vocazione; “Tu che hai deciso di allontanarti dal tuo sposo o di abortire: “Tu sei sempre con me!”. Se hai nel tuo cuore una paura simile a quella del figlio maggiore (che la gioia e il ritorno del fratello possano togliere qualcosa a te) ricorda: “IL PADRE E SEMPRE CON TE”!

                                                                                                 

                                                                                          Gabriella

 

 

GESU’, FIGLIO DI DIO,

IN CUI DIMORA LA PIENEZZA DELLA DIVINITA’,

TU CHIAMI TUTTI I BATTEZZATI “A PRENDERE IL LARGO”,

PERCORRENDO LA VIA DELLA SANTITA’.

SUSCITA NEL CUORE DEI GIOVANI IL DESIDERIO

DI  ESSERE NEL MONDO DI OGGI

TESTIMONI DELLA POTENZA DEL TUO AMORE.

RIEMPILI CON IL TUO SPIRITO DI FORTEZZA E DI PRUDENZA

PERCHE’ SIANO CAPACI DI SCOPRIRE  LA PIENA VERITA’

DI SE’ E DELLA PROPRIA VOCAZIONE.

SALVATORE NOSTRO,

MANDATO DAL PADRE PER RIVELARNE L’AMORE MISERICORDIOSO,

FA ALLA TUA CHIESA IL DONO

DI GIOVANI PRONTI A PRENDERE  IL LARGO,

PER ESSERE TRA I FRATELLI MANIFESTAZIONE

DELLA TUA PRESENZA CHE RINNOVA E SALVA.

 

VERGINE SANTA,MADRE DEL REDENTORE,

GUIDA SICURA NEL CAMMINO VERSO DIO E VERSO IL PROSSIMO,

TU CHE HAI CONSERVATO LE SUE PAROLE NELL’INTIMO DEL CUORE

SOSTIENI CON LA TUA MATERNA INTERCESSIONE

LE FAMIGLIE E LE COMUNITA’ ECCLESIALI,

AFFINCHE’ AIUTINO GLI ADOLESCENTI E I GIOVANI

A RISPONDERE GENEROSAMENTE ALLA CHIAMATA DEL SIGNORE.

AMEN.

 

Da Castel Gandolfo, 11 Agosto 2004

                                                               Giovanni Paolo   II