Preghiere e ringraziamenti
        per tutti gli   uomini

S. Paolo nella lettera a Timoteo (2,1-15) ci esorta alla preghiera e ci invita a pregare ovunque ci troviamo, alzando al Cielo mani pure, con il cuore libero da ira e da contese. La nostra preghiera deve essere umile, Dio resiste ai superbi, agli umili invece dà la sua grazia (Gc.4,6). La preghiera umile arriva presto al cuore di Dio: “un cuore affranto e umiliato tu, o Dio, non disprezzi” ( Sal.50,19). La nostra preghiera deve essere perseverante per la nostra salvezza e per tutti gli uomini: “chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto”

( Lc11,9 ). Ma come dobbiamo pregare? La preghiera innanzi tutto non è un fatto magico ma un dialogo continuo con Dio, fatto non di tante parole, di distrazioni vuote e prive di senso, ma con amore. La preghiera è bella, se fatta bene, senza confondere l’essenza con l’esteriorità.

 

Il servo di Dio, Giovanni Paolo II, ci insegna come pregare con il Santo Rosario, preghiera Cristologica, Mariana, comunitaria, biblica, appartenente alla storia della salvezza: poniamoci all’ascolto, annunciando il mistero, nel silenzio contempliamo e meditiamo con il cuore e la mente ciò che abbiamo annunciato, confrontiamoci con la Parola e interroghiamoci se la nostra vita è in comunione con Cristo, se il nostro agire quotidiano è secondo Dio. Dobbiamo pregare non solo per noi stessi ma per tutti, chi ama vuole il bene dell’amico e la conversione del nemico. E se il Signore non esaudisce le nostre preghiere è perché o vuole darci di più di quello che chiediamo o perché chiediamo male o le nostre preghiere non sono spirituali e secondo i disegni di Dio: vogliamo il male dei nostri nemici, una vincita a lotto, desideriamo cose o persone che non ci appartengono, ecc. Ho vissuto in prima persona per molti anni l’esperienza di non essere esaudita da Dio, percepivo l’assenza di Dio, come se Dio si fosse dimenticato di me, sua creatura, ma poi ho scoperto che è una tentazione del maligno per farci perdere la speranza, per scoraggiarci, per non credere nell’esistenza di Dio. In questo buio non si vede uno spiraglio di luce, ma anche allora ho avuto fiducia nel Signore, ero certa che anche nelle tenebre era presente, anche se non Lo vedevo, sentivo il suo amore di Padre. Ho insistito come l’amico importuno che va a bussare di notte per avere ciò di cui ha bisogno e che gli viene dato per la sua insistenza. Anche se non ho ottenuto ciò che chiedevo, perché non era nella volontà di Dio, ho avuto grazie superiori, quelle spirituali, quelle che non si vedono, che non fanno rumore, ma che hanno un immenso valore.

 

          San Paolo invita noi donne ad avere una bellezza spirituale, a adornarci non con trecce e ornamenti d’oro ma di pudore, riservatezza e opere buone, sottomesse e silenziose, non dettando legge all’uomo, perché prima è stato formato Adamo e poi Eva, e non fu Adamo ad essere ingannato, ma la donna che, ingannata, si rese colpevole di trasgressione.  La donna sia sottomessa all’uomo, non di quella sottomissione che la conduce su cattive strade, come la prostituzione, la droga, il furto, ecc, ma di quella che la conduce in ciò che è retto e giusto agli occhi di Dio. E’ una sottomissione che diventa facile imitando l’umiltà di Maria, nostra madre, obbediente alla legge di Dio.  Maria con l’obbedienza ha messo il demonio sotto i piedi, riscattando Eva, nostra progenitrice. Oggi si assiste al sopravvento della donna sull’uomo, è lei che sceglie, è lei che domina sull’uomo a proprio comodo e servizio per seguire non la legge dell’amore ma della passione. Nel mio situazione quotidiano molto spesso ho sentito dire da alcune donne che hanno conquistato e sposato il marito attraverso una sessualità sfrenata e perversa, ancora oggi l’Eva di oggi è sedotta dal serpente che oscura la mente dell’essere umano, lo rende prigioniero delle passioni, lo allontana dalla ragione, dalla verità su di sé, dalla grazia sopranaturale, dall’amore vero fatto di rispetto, delicatezza, tenerezza, lealtà, sincerità, che profuma di Dio. Che pena vedere uomini e donne infedeli, che passano da una storia all’altra, insoddisfatti, alla ricerca di un qualcosa che li appaghi ma che non lo troveranno mai se non solo in Dio.

Gesù soffre, soffre sulla croce ancora oggi, perché nel suo cuore arde il desiderio di dissetarti di quell’amore che tu cerchi per renderti più felice.

                                         

                                                          Laura mazzeo