Sulle strade di Maria e Giuseppe

 


Come le stelle seguono il loro tragitto, così Maria e Giuseppe percorrono,  nella fiducia e nell’obbedienza, la strada che DIO ha loro indicato. Immagino l’inizio di questo incontro: Maria, che rivela la sua bellezza nella verginità dell’anima, che irradia serenità, fiducia, abbandono, e Giuseppe, uomo semplice e buono, un lavoratore che ha costruito prima un posto di lavoro interiore poi esteriore. Due figure da imitare in quest’ epoca moderna, lontana da Dio. Oggi l’incontro tra un uomo ed una donna non si rivela nella bellezza della purezza e nell’onestà, nel guardare l’altro come dono, come un qualcosa da scoprire, un progetto da realizzare. L’uomo ha perso i suoi valori, si è reso schiavo di se stesso, di una logica che non costruisce. Non si dà valore alle cose semplici, non si guarda il proprio agire con gli occhi di Dio.

Come San Giuseppe ha amato Maria e, nel rispetto di lei, ha condiviso la chiamata, così voi uomini date valore a colei che Dio ha posto al vostro fianco, non seguite le ambizioni, i piaceri della carne, che il mondo vi offre, tutte  cose che tolgono la pace e, Dio non voglia, vi conducono all’inferno.

Bisogna avere il coraggio, con l’aiuto di Maria SS., di schiacciare sotto i piedi tutto ciò che distrugge la bellezza del creato, la purezza dell’innocenza.

La donna ha un importanza vitale nell’umanità. Come Maria, è chiamata ad essere madre, genera figli nella carne o nello spirito, dobbiamo educarci a preparare per essi una degna dimora già nel grembo materno. Dio ha dato un valore grandioso alle sue creature, tanto da volerle sante come lui è Santo.

Non so immaginare la vita senza la Santità, non la concepisco. Senza la Santità  le cose che faccio non hanno valore per me, non assaporo tutto ciò che mi capita. In Dio vedo belle anche le cose brutte, anche in esse vedo il Suo disegno. Non c’è disperazione in chi ripone la sua fiducia in Lui.

Un giorno una donna, molto provata dalla vita e calpestata nella sua dignità, alla quale avevo parlato di Gesù, della sua Misericordia, mi disse: - ”Come è possibile tutto questo nelle mie condizioni”.

 

Le risposi:

- “Nulla è impossibile a Dio, l’uomo guarda le apparenze, Dio guarda il cuore”. E’ possibile rinascere con la preghiera e con l’umiltà  di riconoscere le proprie miserie dinanzi ad un sacerdote. Si guarisce dai mali spirituali, psicologici, morali. La medicina per la guarigione è Gesù, fonte di vita, è la perseveranza fiduciosa di ricevere dentro di sè l’Eucarestia  per un’ intima unione con Cristo vivo che ascolta i palpiti del cuore e i malesseri interiori.

Un'altra donna mi disse: “Dio è ingiusto perché permette le violenze sulle donne e i bambini, rovinandoli per tutta la vita”.  Le risposi che non è la verità, siamo noi che ci siamo allontanati da Dio abbracciando una mentalità edonistica che non conosce limiti e distrugge la speranza. Gesù l’Innocente,  il Puro, il Santo, non ha colpa. Egli stesso è stato umiliato, flagellato, posto sulla croce, come un agnello condotto al macello, eppure non aprì la sua bocca ma con amore perdonò coloro che non sapevano quello che facevano. Gesù vinse con l’amore! E’difficile comprendere e vivere  questo amore, ma  tutto è possibile con la Grazia di Dio.

Tutti siamo chiamati a rinascere, a collaborare con Dio, proprio come Maria: “ Non temere Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.  Lo Spirito Santo scenderà su di te, su di  te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Allora Maria disse: - Eccomi, sono la serva del  Signore avvenga di me quello che hai detto” (L c  1,30-31 -35-38).                                                  E come Maria  diamo il nostro sì al  Signore. Egli chiama i suoi figli all’unità, a formare un solo corpo nella Chiesa e nella propria casa. Gesù                                                               ha progetti di pace per  le famiglie  che rispondono alla sua chiamata.

Quanti doni  Dio ci offre, teniamoli  stretti e come oro prezioso.

Costruire famiglie  sante, sulle orme di  Giuseppe e  Maria, non è facile, ma neppure impossibile. I disegni del Signore al momento non si comprendono ma pian piano si inizia a vedere un quadro a Sua immagine, anche laddove può sembrare difficile.

 

Mi è capitato di vedere in  un tribunale una donna che si batteva contro il marito per ottenere il divorzio e mi sono chiesta perché risolvere questi problemi in un tribunale, perché non dialogare,  perché scandalizzare i piccoli, i figli che sono quelli che ne pagano le conseguenze.

Anche laddove tutto è perduto, occorre invece armarsi della pazienza di Dio e anche se l’amato non tornasse, ripetere a se stessi: - “Non mi pentirò mai di aver creduto nell’Amore, anche se colui al quale mi ero legata non torna”.

Bisogna essere illuminati dallo Spirito Santo per capire ciò che è bene e ciò che è male.  A volte nel rapporto di coppia può intromettersi un amico, una amica, un genitore, un figlio, generando zizzania, confusione, discordia, occorre allora immergersi nell’ oceano della pazienza di Dio.

Dio continua a sopportare la zizzania  (il male) che si integra con il grano (il bene), continua a sopportare che ci sia un nemico che si intromette in una coppia. La zizzania è ingannevole, cresce confondendosi con il grano, sembra buona, ma è cattiva, cova veleno.

Noi pensiamo che il male guasti l’opera di Dio ma se così fosse, la croce non sarebbe altro che un fallimento, è nella sofferenza che mostriamo di essere fedeli al Signore e alla sua legge e partecipiamo alla Passione di Cristo.

Oggi molti matrimoni non vengono vissuti secondo la Volontà di Dio e poi se ne pagano le conseguenze. Si incomincia a vedere l’altro come un nemico, un ostacolo alla propria libertà, si rimpiangono i tempi passati, si rifiuta di portare la croce come il Cireneo. Continuare con coraggio ed ottimismo in certe situazioni non è facile, sembra voler chiudere gli occhi di fronte al male, ma non è così. E’  la fede in Cristo, nel Suo amore, che ci dà la forza di andare avanti, di accettare con umiltà i limiti nostri e altrui, di vedere Gesù nell’altro. E’ con la pazienza nel donare l’Amore che noi vinciamo.

 

Infatti la pazienza produce “una virtù provata, e la virtù provata la speranza. La speranza poi non delude, perché, l’amore di Dio è stata riversata nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato donato” (Rm 5,3-5).

 

Laura Mazzeo