Millenario di San Macario

Dal 10 al 16 dicembre la cittadina di Oliveto Citra – Sa -, dove è presente la nostra casa d’accoglienza, ha festeggiato il millenario della nascita al cielo del Santo Patrono, San Macario abate (1005), di cui il paese conserva i resti mortali.

Per prepararsi spiritualmente all’evento, è stato organizzato un triduo di preghiera:

il primo giorno ha presieduto Mons. Riboldi, vescovo emerito di Acerra;

il secondo giorno Mons. Angelo Spinillo, vescovo di Teggiano-Policastro; il terzo giorno Mons. Giovanni D’Alise, vescovo di Ariano Irpino-Lacedonia.

 

Il giorno 16 dicembre, con la messa solenne presieduta dal vescovo della diocesi di Salerno-Campagna-Acerno, mons. Gerardo Pierro, la processione per le vie del paese e l’inaugurazione del monumento che commemora il millenario, si sono conclusi i festeggiamenti in onore del Santo.

Per l’occasione l’istituto comprensivo “J. Sannazzaro” ha indetto un concorso: disegno manuale per gli alunni della prima, seconda e terza elementare con tema: “San Macario: amico di Gesù e nostro”; tema o poesia “San Macario a Oliveto” per gli alunni delle classi quarta e quinta elementare; per gli alunni della scuola secondaria di 1° grado concorso di fotografia sui luoghi e i simboli del silenzio ad Oliveto, oppure una ricerca storica su San Macario. Gli alunni vincitori sono stati premiati da mons. Gerardo Pierro con un’icona bizantina.

“Ma chi è questo San Macario?”, vi chiederete? In effetti è un Santo poco conosciuto dal resto della penisola...

San Macario pare sia nato a Collesano, attualmente in provincia di Palermo, da cui dista circa 70 Km. E’ vissuto durante la dominazione araba della Sicilia e apparteneva ad una famiglia i cui componenti sono tutti venerati come santi. I genitori Cristoforo e Kalì e i due figli, Saba e Macario, lasciarono i beni materiali e tutto il nucleo familiare abbracciò la vita religiosa secondo le direttive e lo spirito ascetico di San Niceforo.

 

La tradizione ci tramanda che San Macario scelse Oliveto Citra come luogo ideale per un rapporto intenso e diretto con Dio. Le spoglie furono traslate nel 1517, probabilmente il 24 maggio, giorno in cui è festeggiato. I documenti parlano di un’accoglienza trionfale per le sue reliquie, con “grande concorso di popolo anche dei paesi circostanti”.

Dalla ricognizione delle reliquie, eseguite il 25 gennaio 1845, sempre il documento cita che furono ritrovate due cassette, una di legno con un osso dell’avambraccio, la testa e l’omero e un’altra cassetta all’interno della quale vi era una veste di guanciale contenente parte della tibia e altri resti non meglio identificati. Nel 1852 le reliquie furono riposte nella statua argentea a mezzo busto, tuttora venerata nella chiesa parrocchiale di Oliveto Citra.

 Al di là dei festeggiamenti esteriori, quest’occasione ci deve far riflettere sulla vita di questo santo perché, imitandone l’esempio, possiamo diventare suoi degni “concittadini”. San Macario proviene da una famiglia i cui membri sono stati tutti venerati quali santi: modello di grande attualità, giacché la famiglia vive un momento di profonda crisi e di smarrimento morale e culturale. L’esempio di questa famiglia ci sproni a vivere saldi nella fede e nell’amore di Dio, consapevoli che queste sono le vere e uniche ricchezze, e i genitori s’impegnino a trasmettere queste ricchezze spirituali ai loro figli.

                                                                                         sorella Marisa

                                   Omaggio al nuovo Papa

Giovanni Paolo II fra noi non c’è più.

Ora il suo posto l’hai occupato tu.

 

Tra i fedeli timorosi ritorna la speranza

 

Gridando ed osannando il tuo nome ad oltranza.

 

La tua elezione, come tutti i grandi eventi,

ha suscitato perplessità ed entusiasmi fra tutte le genti.

 

Il tuo schietto e dolce sorriso ci ha soggiogato ed il cuore arriso.

 

Con grande fervore ti abbiamo accolto, per il tuo Pontificato a Lui,

certo ti sei rivolto, perché ti guidi e sia a Te vicino

illuminando e consacrando il tuo provvido cammino.

 

Siamo consapevoli della tua saggia statura: ricchezza spirituale e semplicità completa la tua figura.

 

I sentimenti d’amore che incarna il tuo messaggio cristiano,

sarà l’unica arma per catturare il cuore di chi da Cristo è lontano.

 

                                                                   Maria Stella Palaia