Profumo di cielo

 

 

  Da quattro anni mio fratello che viveva in  

                                                   Brasile con la figlia Elena insisteva perché lo  

                                               raggiungessi.

                                                 Alla fine mi sono decisa.

                                                     Solo dopo aver fatto il biglietto Elena mi ha             

                                                     informata della malattia di mio fratello, ma  

                                                    di quelle brutte, che non lasciano scampo.  

                                                  Lui non sapeva di essere malato e io ho  

                                               dovuto fare del mio meglio per mantenermi

                                 serena.  Contentissimo di avermi vicino, mi diceva: “La

                                 tua presenza, il tuo sorriso sono un collirio per i miei

                                  occhi”. Parole semplici, ma che mi tornano spesso alla  

                                   mente ora che lui non c’è più.

                                Mi rendo sempre più conto di come la Provvidenza    

                                  abbia tracciato un disegno che mi ha aiutato a  

                                      superare con più serenità questo momento così delicato.

 

Un mese prima di partire ho avuto nella mia casa a Roma sorella Maria Zotta. Insieme a lei ho pregato e le sue parole mi sono state di grande conforto, vere e proprie trasfusioni di spirito che mi hanno dato la forza di reagire.

Maria, le altre sorelle e soprattutto Padre Giuseppe che conosco da tempo sono entrati nella mia vita con tutta la forza della loro fede nella Provvidenza.

In questi giorni che ho trascorso nella comunità, con l’affetto che mi hanno dimostrato, sento di far parte ormai di questa grande famiglia e di essere sempre più guidata dalla Divina Provvidenza.

Voglio anche ricordare come segno di una Provvidenza che non conosce confini Leonì, un’amica di mio fratello che ha conservato le abitudini italiane, specialmente la cucina. Lei mi ha molto aiutata in quei giorni con la sua presenza premurosa e gentile. La sua bella voce (canta in Chiesa la domenica) ha toccato corde profonde del mio animo tanto da farmi trovare quella indescrivibile pace che ti fa sentire di appartenere all’intero universo, in comunione con tutti, anche con chi non è più tra noi visibilmente ma vicino a noi nello spirito.

Lidia