La mia gioia di camminare
con Gesù

 

 

 

 

 

Dopo molti anni di preghiera, sofferenza, incomprensioni e varie prove, Gesu’ mi ha chiamata ad Oliveto Citra  nell’ Opera di Maria Vergine e Madre, comunita’ nella quale mi ritrovo ogni domenica e lunedì per fare un cammino di fede con le mie sorelle guidate da padre Giuseppe. Qui ho la mia stanzetta, che per me e’ come una celletta che mi aspetta e vivere nella casa di Gesu’ e’ come stare in una culla  come bimba appena nata, e come un papa’, Gesu’ mi sta crescendo ed ammaestrando giorno dopo giorno. In quest’Opera ho compreso il senso della maternita’, la bellezza di avere fra le braccia un bambino, una creatura  piccola e fragile che ispira nell’animo mio tanto amore quasi come fosse un figlio mio.

 

Per anni ho aiutato da lontano tante mamme in difficoltà nel mio paese ad Eboli, ma un contatto diretto con un bambino non l’avevo mai avuto. Tutto questo fa nascere in me il desiderio della maternità, la gioia di avere molti figli da proteggere ed istruire. Ah! Se i genitori sapessero che grande dono Dio ha posto nelle loro mani e quanta responsabilità hanno nel crescere questi figli che non sono nostri, ma di Dio che ce li dona. A noi sta il compito di educarli secondo la legge di Dio, poi Lui sa quando e come chiamarli per un suo particolare progetto. Molto spesso noi ragioniamo così: “Da grande mio figlio sarà questo ….e sarà quello…. senza renderci conto che in realtà noi non decidiamo proprio niente e spesso danneggiamo i nostri figli con le nostre imposizioni e le nostre mentalità.Oggi non si comprende il senso di costruire famiglie sante, siamo troppo lontani da Dio, per noi Dio non c’è, non esiste; basiamo la costruzione del nostro futuro e quello dei nostri figli sulle nostre forze, senza pensare che nell’alto dei cieli c’è qualcuno che ci osserva, ci conosce, ci ama e vuole per noi ogni bene; Lui è un padre buono che non abbandona mai i suoi figli!

 Dobbiamo imparare a mettere al centro della famiglia il S. Rosario, affidarci a Maria come modello di umiltà ed obbedienza a Dio.

  

Io non ho avuto un’educazione basata sulla fede e sul timore di Dio, ma Dio che è Amore è entrato Lui stesso nella mia vita.  Sin da bambina percepivo come una forza quest’amore paterno pur non conoscendo chi fosse e che cosa volesse ; Lui, però, continuava ad entrare nonostante le mie crisi di identità. Nella mia vita c’è stata tanta sofferenza, ma nelle tribolazioni che ho vissuto mi ritengo fortunata, perché è proprio nelle tenebre che si riconosce il Padre, l’invisibile, Colui che non si tocca, ma che è forte, più forte delle incomprensioni, delle violenze, dello scoraggiamento, dell’essere esclusi, dell’essere considerati gli ultimi degli ultimi, perché Lui è l’Amore.

   Non dobbiamo temere niente, dobbiamo solo vivere nella Grazia di Dio, camminare con piccoli passi senza farci condizionare dalla nostra condizione di vita, fosse anche la più orribile. Gesù disse a S. Faustina : “Fossero i tuoi peccati rossi come lo scarlatto…..non ti permetto di non avere fiducia nella mia misericordia…..la mia misericordia supera la giustizia”.

    Un giorno scrissi ad una mia amica in carcere di vivere con gioia il  fardello della sua condizione e di farlo insieme a Gesù per redimersi dal suo peccato. Quando uscì dal carcere,l’andai a trovare, le insegnai il S. Rosario e la coroncina della Divina Misericordia; molto spesso mi recavo a casa sua a pregare ed un giorno mi disse: “Grazie Laura per la preghiera, quanta pace mi dà!”. Ovviamente quella pace non proveniva da me, ma dalla Madonna che noi invochiamo.

News Battipaglia (Sa)   A Natale, poi, ho vissuto un’altra bella esperienza. Ogni anno ho sempre lavorato in occasione della Vigilia di Natale e di Capodanno; quest’anno, però, questi giorni sono capitati di domenica, giorno dedicato al Signore. “Come farò?”, mi  chiedevo, “adesso i miei clienti si disperderanno!” .E questo non per i soldi, ma per il rapporto affettivo che ho instaurato con loro.

   Il mio padre spirituale mi ha guidato per la giusta via consigliandomi di non lavorare quel giorno e permettendo che lo vivessi per il meglio. E’ la prima vigilia che non ho lavorato, che ho dedicato tutta a Gesù; sono stata in preghiera in una chiesa di Salerno, mentre le altre sorelle erano fuori ad occuparsi di una vendita di beneficenza. Gesù mi ha rapita, ho avvertito sempre di più la sua presenza, è come se mi volesse dire: “Ti voglio bene!”.

  

 Penso che le istituzioni non dovrebbero permettere di lavorare la domenica e nei giorni dedicati al Signore. Dobbiamo educare noi stessi a camminare sulla vera via: non succede niente se un giorno non lavoriamo, non cambia la nostra vita, mentre è Gesù che ci dona sempre di più rispetto a quanto rinunciamo, non ci fa perdere niente, anzi! “L’uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”, come dice Gesù stesso. Posso affermare  che Gesù opera miracoli quando glielo permettiamo: i miei clienti, infatti, quel giorno sono stati anch’essi con Gesù! Più rinunciamo ai nostri interessi e più il Signore ci colma di grazia, facendoci recuperare anche dal punto di vista economico.

                                                                             Laura

 

 

                                                                                 

Continua a Battipaglia l’apostolato nelle famiglie della parrochia di santa Teresina del Bambin Gesù. Contemporaneamente alla visita di sempre nuove famiglie si affianca quella alle famiglie già incontrate, nelle quali troviamo grande accoglienza e non pochi riscontri positivi.

Per tanti la sola gioia di sentirsi ricordati da qualcuno che non vuole nulla in cambio se non comunicare e condividere la gioia dell’incontro con Gesù.

In modo particolare è sorprendente come ogni bambino che rincontriamo si ricorda di noi, delle preghiere fatte insieme, della Madonnina ricevuta in casa. Con entusiasmo la gran parte di loro ci racconta che dal nostro incontro continua a recitare ogni giorno le dieci “ave maria”, come da promessa fattaci, quali “Pastorelli di Maria”.

Ciò ci consola perché noi apostoline siamo chiamate proprio a  questo: comunicare agli altri, piccoli e grandi, la gioia dell’incontro con Gesù per risvegliare in essi il : “Da chi andremo, tu solo ai parole di vita eterna “(Gv 6,68)!