“E’  Quando sono debole che sono forte ”

 

 
 

 

 

 


  Se provassimo ad analizzare i tormentoni pubblicitari ci renderemmo conto di quanto essi siano modellati su frasi tipo “IO SONO” “IO VALGO”  “IO POSSO”.

 In effetti qual’ è la mentalità comunemente diffusa? Confida nelle tue forze, fa delle tue ricchezze, dei tuoi titoli, delle tue qualità, del tuo corpo, un punto di forza tramite il quale autodeterminarti,dominare e prevalere sugli altri.

  Il versetto del capitolo 11 della seconda lettera ai Corinzi di S. Paolo ci apre gli occhi su quella che, invece, è l’ottica di Dio. E’ Gesù stesso che nel Vangelo ci mostra chiaramente quanto le “vie di Dio non siano le nostre”. Il Verbo di Dio, infatti,è venuto a stravolgere i nostri luoghi comuni, le nostre vedute meschine ed egoistiche, è venuto a spiazzarci con i suoi paradossi, prima asseriti e poi vissuti e concretizzati nella vittoria di quello che sembrava un fallimento alla grande: la CROCE.

Pensiamo ai paradossi delle Beatitudini. Nel suo libro “Gesù di Nazareth” Papa Ratzinger scrive: “I criteri mondani vengono capovolti non appena la realtà è guardata nella giusta prospettiva, ovvero dal punto di vista della scala dei valori di Dio, che è diversa dalla scala dei valori del mondo. Proprio coloro che secondo i criteri mondani vengono considerati poveri e perduti sono i veri fortunati, i benedetti e possono rallegrarsi e giubilare nonostante tutte le loro sofferenze….”.

  Scendiamo allora dal nostro piedistallo di “padreterni”, di “ombelichi del mondo”, stacchiamoci dalla logica del “tutto ruota intorno a me” e prendiamo coscienza di quello che siamo realmente: “vasi di argilla” che recano sicuramente in sé l’inestimabile tesoro dei talenti donatici dal Signore e soprattutto della Grazia di appartenere a Lui, ma pur sempre fragili, pronti a rompersi al primo urto dalle tempeste della vita o dalle piccole o grandi difficoltà delle relazioni umane. L’umiltà è vera coscienza di sé ed è collante che sana le fratture . “Non crederti migliore degli altri , affinchè per avventura tu non sia ritenuto peggiore innanzi a Dio che conosce quello che c’è in ogni uomo. Non insuperbire per le tue opere buone, perché il giudizio degli uomini è diverso da quello di Dio, cui spesso non piace ciò che piace agli uomini” ci ricorda “L’imitazione di Cristo”. Ed ancora:“Il Signore guarda verso l’umile, ma al superbo volge lo sguardo da lontano”, recita il salmo.

 Nella seconda lettera ai Corinzi S. Paolo continua : “Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché non vada in superbia”. Non sappiamo precisamente quale fosse questa spina nella carne che tormentava l’apostolo; potrebbe essere una malattia, la persecuzione accanita dei suoi fratelli nella carne, una tentazione….era comunque una di quelle situazioni di cui probabilmente anche noi non riusciamo a liberarci e che ci fanno soffrire. Nelle nostre vite Dio stesso permette persone, eventi , debolezze in cui spesso cadiamo, fragilità fisiche o psicologiche o carenze culturali che risultano essere vere e proprie “spine” per noi, da eliminare ad ogni costo. Intanto, però tutto ciò serve a farci prendere coscienza che non siamo superman

 o wonder woman e che il ruolo di first lady non ci si addice più di tanto. Nella sua logica paradossale il Signore ci ricorda che “E’ quando sono debole, è allora che sono forte”. Probabilmente è quando vengo meno considerato, quando vengo messo da parte, quando invece di conseguire un successo, ottengo un fallimento, quando avrei voluto la salute e sono malato ed impotente, proprio allora sono nella situazione di potermi vantare, perché proprio in quella situazione di impotenza e annientamento sta manifestandosi in me la potenza di Dio. In quelle bellissime parole del brano “Amami come sei”, Gesù ci ricorda: “Non sono le tue virtù che desidero; se te ne dessi, sei così debole che alimenterebbero il tuo amor proprio; non ti preoccupare di questo. Avrei potuto destinarti a grandi cose; no, sarai il servo inutile, ti prenderò persino il poco che hai….perchè ti ho creato soltanto per l’amore”. Ci basti la Sua Grazia. Aiutaci Signore ad accettare ed amare le tue logiche anche quando sono a noi incomprensibili….

                                                                                                 Sorella Gabry