XXIII Convegno per le famiglie 

 


Non di solo pane vive l'uomo . . .

Si deve fare una sana e corretta alimentazione, che è ben diversa da fare una dieta restrittiva perché a tutti i costi vogliamo perdere peso. Non dobbiamo avere come obiettivo quello di vedere sulla bilancia chili in meno, ma dobbiamo capire anche come arriviamo a perdere peso.

Perdere peso paradossalmente è molto facile, ma il problema è cosa succede dopo: ho perso 10 chili, ne rimetto 20, e ogni volta che si perdono e si rimettono chili abbiamo la sindrome dello yo-yo, che crea molto spesso altre patologie.

 

Quindi dobbiamo fare molta attenzione, perché una dieta può migliorarci nello stato di salute, ma può anche rovinarci! Dobbiamo considerare questa cosa: non siamo dei soldatini per cui fare la dieta non significa non mangiare mai un bel dolce o la pizza, mai bere un bel bicchiere di vino ma dobbiamo semplicemente capire di regola che cosa va mangiato per sentirsi meglio, per dimagrire o per ingrassare, dipende dal caso specifico. Esiste l’eccezione, se non c’è l’eccezione non c’è nemmeno la regola. Eccezione che non va ripetuta costantemente, perché poi diventa regola, per esempio il pacchetto di biscotti è un’eccezione, se però al pacchetto di biscotti poi aggiungo anche le patatine fritte, la coca-cola, non è più un’eccezione ma regola!

Nel mio studio ho appeso un quadro in cui c’è scritto: “Vuoi mangiare? Cammina!” Allora, che cosa intendo per educazione alimentare? Imparare a capire cosa mangiare. Non c’è l’alimento che fa dimagrire. L’educazione inizia dal momento in cui si fa la spesa: iniziare a fare la scelta giusta di ciò che compriamo. Guardiamo bene le etichette, riusciremo a mangiare meglio, perché quando ci dicono: “prodotto light”, magari può essere light perché ci sono pochi zuccheri, ma ci sono molti grassi, attenti quindi a leggere le etichette. Non dobbiamo diventare tutti nutrizionisti, ma dobbiamo sapere le cose di base, perché penso che la conoscenza è potenza. Inizialmente il nutrizionista è da supporto nel percorso di educazione alimentare, cioè fa capire gli errori commessi nell’alimentazione, quale può essere il digiuno, che contrariamente a quanto si pensa, fa ingrassare.  

 

Molto spesso, con il genere di vita che conduciamo, ci riduciamo a fare un pasto abbondante la sera, e stanchi andiamo a sederci davanti al computer o addirittura, peggio ancora, andiamo a dormire direttamente! Se mangio un bel piatto abbondante di pasta a pranzo e poi vado a camminare o comunque sono attiva e mi muovo, in un modo o nell’altro brucio, ma nel momento in cui io vado a sdraiarmi sul letto, io assimilo tutto ciò che ho mangiato, quindi quel piatto di pasta, rimane e si accumula in depositi di grasso. Quanto mangiare? Noi siamo come le macchine, anche se siamo più perfetti delle macchine perché ci adeguiamo ai cambiamenti, però qual è il problema: il carburante della macchina è la benzina, il nostro carburante è lo zucchero. La Panda ha bisogno di poco, la Ferrari molto di più, quindi ognuno di noi come una macchina ha un quantitativo di carburante da introdurre. Non posso introdurre lo stesso carburante ad una persona alta 1,50 m, che conduce vita sedentaria, e ad una persona alta 1.75, che fa un lavoro pesante. E da questo budget si può sfuggire soltanto bruciando, ossia con l’attività fisica. Il nutrizionista è come la mamma che insegna al bambino come camminare. Se il nutrizionista è bravo, prima o poi riuscite a camminare da soli, ci saranno momenti difficili, però dovete sapervi adattare, saper scegliere ciò che non vi fa male, e non è detto che non posso mangiare le patatine, ma come assaggio. Se invece parto prima dalle patatine e poi assaggio l’insalata, o non la mangio proprio, questo mi porta ad avere problemi, quello del peso è il più evidente, però ci sono molte altre patologie.

piramide alimentare

Quindi l’educazione alimentare ci deve portare a modificare anche gli stili di vita. Fare i conti con quelle che sono le proprie possibilità, guardarci allo specchio e accettarci, il primo lavoro è proprio quello di accettarsi e di migliorarsi. Migliorarsi fa bene a tutti. Però cercare l’eccesso non va bene, occorre equilibrio, ossia trovare uno stile di vita che non ci crei problemi. Questa è la soluzione: intraprendere una dieta che sia costante, piacevole, e duratura. Iscriversi in palestra per esempio non serve a niente, se poi non ci vado, l’attività fisica deve essere costante, piacevole e duratura, quindi la proposta più semplice è quella della camminata. Anche perché scientificamente è stato provato che la camminata, se fatta con passo svelto, tutti i giorni costantemente ci fa perdere grasso. Attività fisica piacevole può essere anche ballare, oppure nuoto, ognuno si sceglie l’attività fisica più congeniale, l’importante che sia costante. È inutile fare un pellegrinaggio a piedi e poi stare seduti tutta la settimana!

 

Ma attenzione se io faccio uno sforzo e non ho “la benzina”, perché non mangio nelle giuste quantità, da dove vado a prenderla? Da quelle che sono le riserve: dal muscolo, provocando dei danni. Non ci dobbiamo privare, castigare, per ottenere dei risultati immediati a scapito della nostra salute.

 

Dalla sbobinazione della relazione della Dott.ssa Antonella Milite nutrizionista (fine I Parte)

I frutti del convegno