PAROLA DEL MESE:

L’Opera di Dio: La Pace e la Giustizia

Avvento 2006 Anno C (dalla I alla IV domenica)

 

Itinerario dell’Avvento:

 

v      La vostra salvezza è vicina                                           I domenica

v      Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio                             II domenica

v      Chi ha due tuniche ne dia una a chi non ne ha            III domenica

v      Il bambino ha esultato di gioia                                   IV domenica

 

 

riflessione di sorella Laura

 

Il Natale reca sempre con sé un sacco colmo di speranza in cui è riposto il seme di una “Vita Nuova”, una vita che nessuno o molto pochi riescono a realizzare nella quotidianità ma a cui

tanti, anche le selve (II dom. I lettura: Bar 5,8)

evidentemente aspirano, se poi si riconoscono

nei sentimenti che il Natale sempre suscita:

gioia, pace, solidarietà…

È sempre colma di speranza l’attesa del

 Natale e tanti si domandano: “Che

 dobbiamo fare?” (IV dom. Vangelo

 Lc 3,14), mentre tutti, anche se

 inconsapevolmente, vegliano (cfr. I dom.

 Vangelo Lc 21,36). Si veglia perché si attende

 e si attende perché si aspetta qualcosa che non

abbiamo…Pace, pace per esempio attendono il

mondo e gli uomini mentre sulla terra vi è angoscia di popoli e gli uomini muoiono dalla paura (I dom. Vangelo Lc 21,26) a causa delle guerre, degli attentati, delle violenze… Chi ci farà abitare sicuri (IV dom. I lettura Mi 5,3)? In quanti non si stanno ponendo questa domanda, per esempio in questi giorni a Napoli?

Non tutti gli uomini lo sanno, non tutti sanno essere consapevoli, ma di certo da sempre tutti gli uomini attendono una salvezza…

Nell’anno 2006–2007, mentre si avvia in Italia un nuovo governo, in America una nuova guardia politica…: suona proprio allo stesso modo il vangelo di Luca della seconda domenica: “ Nell’anno decimoquinto dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, Filippo tetrarca dell’Iturèa…” (Lc 3,1), in quell’anno come nel nostro la parola di Dio scende su Giovanni nel deserto (II dom. Lc 3,2). Non nei palazzi della politica, non nelle assemblee governative, non sui potenti di questo mondo, ma su un uomo sconosciuto e fuori di ogni logica di questo mondo, un uomo che sa stare in piedi sull’altura (II dom. I lettura Bar 5,5): al di sopra di ogni parte, di ogni ambizione umana, al di sopra della stessa umanità.

 

Un uomo che sa guardare verso oriente (Bar 5,5), dove sorge l’alba: sa vedere le nuove direzioni, sa vedere oltre la notte del mondo. Sì, da te Betlemme la più piccola fra i capoluoghi (IV dom. I lettura Mi 5,1), da te uscirà la salvezza. Da te, da un’umanità che sa estromettere le logiche di potere ed economiche e con molta semplicità condivide con chi non ha le sue tuniche e quanto ha da mangiare (III dom. Vangelo Lc 3,11). Ché, le guerre e le violenze in ultima istanza derivano solo dalla sete di potere e di ricchezza: “Da dove derivano le guerre e le liti che sono in mezzo a voi?”, dirà S. Giacomo, “bramate e non riuscite a possedere e uccidete” (Gc 4,1-2).

 Gerusalemme vivrà tranquilla solo quando sarà chiamata: “Signore-nostra-giustizia” (I dom. I lettura Ger 33,16 ) e quando abbonderà l’amore vicendevole e verso tutti (I dom. II lettura Ts 3,12); quando sapremo avvolgerci nel manto della giustizia di Dio (II dom. I lettura Bar 5,2), un Dio che si è fatto ultimo tra gli ultimi, piccolo tra i piccoli compiendo la giustizia con la munificenza della sua misericordia.  

Buon 
NataleNell’Angelus del 12.11.2006 Sua Santità Benedetto XVI ha affermato:

 

L’ultimo Rapporto annuale della FAO ha confermato quanto la Chiesa sa molto bene dall’esperienza diretta delle comunità e dei missionari: che cioè oltre 800 milioni di persone vivono in stato di sottoalimentazione e troppe persone, specialmente bambini, muoiono di fame. Come far fronte a questa situazione che, pur     

                denunciata ripetutamente, non accenna a risolversi,

                  anzi, per certi versi si va aggravando? Certamente  

                   occorre eliminare le cause strutturali legate al

                   sistema di governo dell’economia mondiale, che

                   destina la maggior parte delle risorse del pianeta a

                                   una minoranza della popolazione. Per

                                                 incidere su larga scala è

                                                     necessario "convertire" il

                                                          modello di sviluppo globale;

                                                          lo richiedono ormai non solo

                                                          lo scandalo della fame, ma anche le emergenze ambientali ed energetiche. Tuttavia, ogni persona e ogni famiglia può e deve fare qualcosa per alleviare la fame nel mondo adottando uno stile di vita e di consumo compatibile con la salvaguardia del creato e con criteri di giustizia verso chi coltiva la terra in ogni Paese.

 Ai suoi discepoli Gesù ha insegnato a pregare chiedendo al Padre celeste non il "mio", ma il "nostro" pane quotidiano. Ha voluto così che ogni uomo si senta corresponsabile dei suoi fratelli, perché a nessuno manchi il necessario per vivere.

 

Se ogni famiglia cristiana, ogni cristiano, ogni persona e governo di buona volontà comincia concretamente, come S. Paolo (cfr. I dom. Ts 4,1) a divenire modello e guida operando nel mondo con la misericordia e la giustizia che vengono da Dio (II dom. I lettura Bar 5,9), esulteranno di gioia le nuove generazioni come esultò Giovanni Battista nel grembo di Elisabetta (IV dom.Vangelo Lc 1,44) perché certamente Dio porterà a compimento l’opera buona (II dom. Fil 1,6) da noi intrapresa e sorgerà finalmente un’era di giustizia e di pace.

Colmiamo di speranza l’attesa di tanti popoli che sperano da noi salvezza facendo giungere a tutti con un fattivo e costante impegno il nostro “Buon Natale!”. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio (II dom. Vangelo Lc 3,6) solo quando considereremo “i prodotti della terra un dono destinato da Dio per l’intera famiglia umana" (Angelus 12.11.06).

Giunga presto a tutti questo