Praga 2010 066.jpgTurista / pellegrina a Praga

D:\bollettini\Praga 2010\Praga 2010 295 Ostensorio ornato di 6.222 diamanti.jpgD:\bollettini\boll120\Foto x articolo Antonella\Praga 2010 1 Santuario di Loreto.jpgCosa mi ha colpito di più di Praga? Le tante e bellissime chiese, alcune anche molto vicine tra loro, segno di una grande, millenaria tradizione cristiana che non ci aspetteremmo di scoprire in un paese dell’est europeo. Tante chiese che quasi si ha  l’impressione di stare a Napoli. Ci sarebbe davvero tanto da raccontare e dovendo scegliere, vi parlerò della devozione alla Madonna, a  Gesù Bambino e a S. Giovanni Nepomuceno, un santo boemo di cui è interessante approfondire la conoscenza.

Maria Santissima a Praga, oltre che nella famosa cattedrale di Tyn, nel cuore della città vecchia (Stare Mesto), è venerata nel Santuario di Loreto, particolarmente caro ai praghesi e meta di molti pellegrini. Il complesso del santuario, in stile barocco, è sormontato da un campanile il cui carillon, costituito da 27 campanelle, intona, alle ore intere, melodie di inni mariani ogni volta diversi. Superato l’ingresso, proprio sotto il campanile, appare allo sguardo la ricostruzione della Santa Casa della Vergine Maria che gli angeli portarono in volo a Loreto, nelle Marche, circondata da un chiostro coperto, corrispondente alle mura perimetrali del complesso, con affreschi che ricordano luoghi di apparizioni mariane e meta di pellegrinaggi in tutto il mondo e cappelle dedicate a vari santi. Nella Santa Casa, dietro una grata D:\bollettini\boll120\Foto x articolo Antonella\Praga 2010 3 La Santa Casa.jpgin argento, la venerata immagine della  Vergine Maria. Dietro, la cappella dedicata alla Natività, quando il figlio di Dio, incarnatosi in Lei per opera dello Spirito Santo all’annuncio dell’angelo, si fece visibilmente uomo nascendo a Betlemme. Nella pala dell’altare Maria appare in piedi, con le braccia incrociate sul petto, mentre Gesù è adagiato per terra, avvolto in alcuni panni.

Nessun altro elemento caratteristico della natività, quasi a voler incentrare il mistero salvifico nel suo “sì” a diventare madre del Verbo incarnato. Al piano superiore si trova il museo del tesoro del santuario con oggetti sacri di particolare valore, tra cui un ostensorio decorato con ben 6222 diamanti. Dalla Madre al Figlio, Gesù Bambino, che Praga custodisce nella Chiesa di S. Maria della Vittoria,  a Mala Strana, retta dai  padri carmelitani scalzi. Si tratta di una statua del Bambinello alta 47 cm, protetta da un cilindro metallico argentato fino alla cintola, come si legge nel sito ufficiale del santuario. Probabilmente la statua ha un’anima di legno, rivestita di tessuto che traspare sotto la cera. Da sempre, secondo tradizione, viene rivestita con preziosi abitini tessuti a mano dei colori corrispondenti a quelli utilizzati dalla Chiesa nei vari periodi dell’anno liturgico. Il Santo Bambino è innanzitutto rivestito di una camiciola bianca ricamata sulla quale viene posto il vestitino poi ricoperto da una mantellina. Attorno al collo e ai polsi vengono posti dei collarini di pizzo ricamati e il capo del Bambinello, che con una mano benedice e nell’altra regge la sfera del mondo, è ornato da una corona d’oro e pietre preziose. Molti miracoli sono attribuiti a Gesù Bambino di Praga, testimoniati da numerosi ex-voto che circondano il suo altare. Nel santuario tutti i turisti/pellegrini trovano calorosa accoglienza: i padri carmelitani conoscono diverse lingue e ciascuno può ricevere la benedizione, partecipare alla messa e ai sacramenti comunicando nella propria lingua nazionale. Nei giorni festivi viene celebrata la s. messa in italiano alle ore 18. Il papa Benedetto XVI ha visitato il santuario il 16 settembre 2009, nel corso del suo viaggio pastorale a Praga. Anche in Italia, ad Arenzano, in prov. di Genova, si trova un santuario in cui è custodita e venerata un’altra statua di Gesù Bambino simile.

D:\bollettini\Praga 2010\Praga 2010 154 Il ponte Carlo visto dal fiume.jpgD:\bollettini\Praga 2010\Praga 2010 112.jpgUno dei simboli di Praga è il Ponte Carlo, sul fiume Moldava, che collega la città vecchia (Stare Mesto) alla città bassa (Mala Strana), ornato di circa 30 statue di santi, sul quale si sono svolte molte vicende, spesso violente, della storia della capitale Ceca. Nella notte del 16 maggio 1393, vigilia dell’Ascensione,  tra il sesto e il settimo pilastro del ponte, fu gettato il corpo di s. Giovanni Nepomuceno, torturato ed ucciso per ordine del re Venceslao IV. Il santo, canonico della cattedrale di s. Vito e predicatore di corte, era anche confessore e direttore spirituale della regina Giovanna di Baviera, donna piissima ed esempio di grande virtù che trascorreva molte ore al giorno in meditazione davanti al Santissimo Sacramento. Il re Venceslao, tormentato dalla gelosia e dal sospetto di tradimento da parte della moglie, cercò in vari modi di trovare il pretesto per farsi rivelare dal santo confessore la conferma dei suoi sospetti. Un giorno, adirato perché gli era stato servito un arrosto non perfettamente cotto, il re minacciò di far arrostire il cuoco, responsabile della grave negligenza. Intervenne il canonico per chiedere clemenza per il povero cuoco e le ire del re si riversarono su di lui. Gli fu intimato con minacce e torture di rivelare il segreto confessionale della regina, presunta infedele. Naturalmente il Nepomumuceno (da Nepomuk, la città boema in cui era nato nel 1330) non rivelò nulla. Sapendo in cuor suo che presto avrebbe pagato con la vita la sua fedeltà al segreto confessionale, si recò in pellegrinaggio  al santuario della Madonna nera di Breslavia per prepararsi al martirio.  Qualche tempo dopo il suo corpo, dopo terribili torture, fu gettato dal ponte Carlo nel fiume Moldava,  di notte, per evitare la reazione del popolo che tanto lo amava e stimava. Oggi il luogo è segnato da una croce sul muro e da una grata. A poca distanza la statua di s. Giovanni Nepomuceno in abito canonico, con la palma del martirio ed il crocifisso e sulla testa una corona di cinque stelle a sei punte in ricordo di quelle che apparvero nel fiume guidando i pescatori al recupero del suo corpo, che fu poi trasportato in D:\bollettini\Praga 2010\Praga 2010 108 Luogo da cui il 16-5-1383 fu buttato nel fiume S.Giovanni Nepomuceno.jpgprocessione fino alla cattedrale di s. Vito dove ancora si trova in una tomba d’argento. Nel 1719 venne fatta una ricognizione del corpo e quella lingua, che aveva taciuto per rispetto del segreto confessionale, fu trovata incorrotta, anche se raggrinzita. Nel 1721 Giovanni Nepomuceno fu beatificato e l’anno dopo fu consacrato in suo onore un santuario a Zelená Hora, nella diocesi di Brno dove aveva studiato. Il santua rio è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1994. Fu canonizzato nel 1729 dal papa Benedetto XIII e dichiarato patrono della Boemia, dei confessori, dell’onore, delle acque, di coloro che attraversano i ponti ed invocato come protettore dalle alluvioni. Perciò le sue statue si trovano sui ponti o in prossimità di corsi d’acqua, anche in Italia, come a Morbegno (SO) sul torrente Bitto, a Roma sul ponte Milvio solo per citarne alcune. La memoria liturgica del santo viene celebrata il 20 marzo.                                                                                      

                                                                       Antonella Palomba